Andrea Mantegna nasce nel 1431 a Isola Dicarturo in una modesta famiglia. Il padre, non potendo provvedere all’educazione del figlio, si vede costretto ad affidarlo al pittore Francesco Squarcione il quale lo adotta come figlioccio. Il giovane Mantegna entra a far parte così della corporazione dei pittori di Padova dove intraprende le sue prime esperienze pittoriche ed impara ad amare l’arte classica, studiando ammirato calchi e incisioni della scuola fiorentina. Dopo sei anni, nel 1448 il giovane artista inizia a provare il desiderio di emanciparsi dal controllo esercitato su di lui dallo Squarcione e stipula con il maestro un compromesso che però vincola ancora economicamente la sua attività di pittore. Nello stesso anno, ancora minorenne, realizza un polittico per la chiesa di S. Sofia a Padova e riceve l’incarico per la decorazione della Cappella degli Ovetari all’interno della chiesa degli Eremitani. Il carattere impulsivo e determinato del giovane Mantegna lo porta a competere nell’esecuzione dell’opera alla pari con artisti più affermati di lui come Giovanni D’Alemagnia e Antonio Vivarini ma, nello stesso tempo, lo conduce anche verso aspri litigi che comporteranno a volte il suo isolamento. L’incarico sarà terminato con grande successo e gli farà ottenere numerose altre commissioni. Nel 1453 sposa la sorella dei pittori Giovanni e Gentile Bellini ed esegue la Pala di San Luca per i monaci di Santa Giunstina a Padova. Tre anni dopo l’artista sarà invitato dal Marchese di Mantova Ludovico Gonzaga per diventare suo pittore di corte; per questo motivo dal 1460 si stabilisce nella città emiliana ottenendo una buona stabilità economica. Dopo i soggiorni a Firenze e a Pisa, il pittore ritorna a Mantova per dedicarsi alla celebre Camera degli sposi ultimata nel 1474. L’agiatezza raggiunta in questo periodo viene bruscamente interrotta alla morta del marchese; Mantegna si trova in serie difficoltà ma riesce ad uscirne grazie all’aiuto di Francesco II. Nel 1485 inizia il ciclo del Trionfo di Cesare che dovrà interrompere per il suo trasferimento a Roma dove sarà impegnato nella decorazione della cappella privata di Innocenzo VIII in Vaticano che purtroppo sarà distrutta nel 1780. Il lavoro di questi anni nonostante l’età avanzata continua a pieno ritmo come dimostrano: pala della Madonna della vittoria (1496) e palaper la Chiesa di Santa Maria in Organo di Verona (1497). Nello stesso anno Mantegna dipinge la tele del Parnaso per Isabella d’Este, moglie di Francesco Gonzaga. Nel 1502 porta a termine il secondo dipinto per lo stesso studiolo con Il trionfo delle virtù ma non riuscirà però a terminare La favola del Dio Cromo a causa della sua morte improvvisa avvenuta il 13 settembre del 1906. Mantegna verrà sepolto nella sua cappella funerario in S. Andrea.