Christian Gobbo, nato a Treviso nel 1971, si diploma presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia. Da sempre appassionato di arte contemporenea, ha compiuto uno studio attento sull'uso della luce e del suo influsso sul colore che non deve mai essere fine a se stesso, ma funzionale al tutto. Non semplicemente opere, ma “emozioni”: in questo concetto si può sintetizzare l'arte di Christian Gobbo. I suoi lavori racchiudono tutto ciò che, nascosto dentro di sé, trova espressione e sfogo tramite sagome e colori diversi. Utilizza e sperimenta materiali quali il rame, l’ottone ed il ferro, anche quello di scarto o il meno nobile acquista nuovo valore nelle sue opere. È incuriosito, talvolta anche stupito, dalle mille sorprese e sfaccettature donate da questi materiali. La forza e malleabilità dei metalli si uniscono poi alla lucidità e fragilità del neon: i contrasti e le alchimie che si creano tra gli elementi danno spazio alle emozioni dell’artista che diventa così “interprete della luce”. Così descrive l'artista il suo processo creativo:
Uso il neon: vetro, trasparenza, lucidità. Fragilità. Lo plasmo, lo vedo correre e muoversi nello spazio e nei volumi di ciò che non afferro. Esso stesso si protende verso vie di fuga alla ricerca di "un oltre" che non si faccia afferrare. Ed i metalli: ottone, rame.... e ferro. Il meno nobile: lo arrugginisco e che il ferro venga tagliato, scavato.. affinchè dentro si espanda ancora luce, ancora vita.
Artista di grande talento, nel 2009 viene insignito dalla giuria internazionale della Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea di Firenze con il quarto premio nella categoria installazioni per la Maternità e Icaro. Nel 2010 invece la sua opera Icaro vince il Premio Installazioni presso la Mostra Internazionale Italia Arte a Villa Gualino, Torino.