Gustav Klimt

La biografia e le opere in vendita dell'arista della Secessione Viennese

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Gustav Klimt

La biografia e le opere in vendita dell'arista della Secessione Viennese

Secondogenito di sette figli, Gustav Klimt nasce il 14 luglio del 1862 a Baumgarten, un sobborgo di Vienna. Orientato dal padre, orafo e incisore, dal 1876 frequenta la Scuola di Arti e Mestieri a Vienna dove si dedica al mosaico, alla lavorazione del metallo e in particolare alla pittura. Fin dal 1879, insieme al fratello Ernst e all’amico Franz Matsch, si occupa della decorazione di grandi complessi architettonici; dopo i primi incarichi provinciali ottiene la commissione per il soffitto e le lunette della scala d’ingresso nel Burgtheater di Vienna 1886, lavoro che gli vale un riconoscimento ufficiale dall’imperatore Francesco Giuseppe. Ben altre reazioni suscitano invece i tre pannelli per l’Università della capitale, commissionatigli nel 1893, che vengono infine rifiutati. Lo stile di Klimt, nato sulla scia dell’accademismo makartiano, si volge verso forme nuove: sensuali e decadenti che suscitano scandalo. Il 1897 è l’anno della Secessione di Vienna. Gustav è tra i membri fondatori nonché personalità guida del gruppo: realizza manifesti per le mostre e illustrazioni per la rivista Ver Sacrum. In occasione della quattordicesima mostra, nel 1902, compie, proprio all’interno del palazzo della secessione, Il Fregio di Beethoven, una delle sue opere più celebri. Ispirata alla lettura wagneriana della nona sinfonia di Beethoven e all’Ode alla gioia di Schiller racconta, con immagini allusive, la salvezza dell’umanità attraverso l’arte. L’influenza del simbolismo europeo si manifesta nella scelta di figure enigmatiche (Nuda Veritas, 1899; Giuditta, 1901) legate a tematiche di respiro universale: la morte, la vita, il rapporto uomo-donna, l’inconscio. Il tutto improntato con scelte stilistiche originali che fondono composizioni ritmiche, lineari e eleganze ornamentali a dettagli sensuali. Cresce il suo successo: espone in diverse città Europee e riceve numerose commissioni da privati, tra questi il finanziere e mercante d’arte Adolphe Stolcet per il quale decora l’omonimo palazzo a Bruxelles. Per la sala da pranzo realizza L’attesa e l’Abbraccio tra il 1905 e il 1909; l’elemento decorativo alla pari delle figure diviene esso stesso soggetto e contribuisce al simbolismo dominante. Di questi anni sono: Le tre età della donna 1905 e Il bacio 1907-1908 in cui, tra superfici preziosissime e particolareggiate, prendono forma volti di grande espressività e naturalismo. A cavallo tra primo e secondo decennio del secolo si compie una svolta nel suo stile: vengono abbandonate le tonalità dell’oro per una ricerca sul colore in chiave espressionista . Opera emblematica in questo passaggio è La morte e la vita (1908-1912) dove lo sfondo aureo viene sostituito da uno blu. La Vergine (1913) e La sposa (1917-1918) sono opere caratterizzate da contrasti cromatici e accensioni dinamiche derivate dai contatti con la pittura dei giovani O. Kokoschka e E. Schiele. Questi ultimi saranno incoraggiati e promossi dallo stesso Klimt. Due generi molto frequentati dall’artista, fin dai primi anni del Novecento, sono i ritratti femminili raffinati e malinconici (Fritza Riedler, 1906; Adele Blockbauer,1907) e le opere paesaggistiche dove la vegetazione prende il sopravvento sulla tela occupandone l’intero spazio con fittissimi intrecci (Isola sull’Attersee , 1901; La foresta di betulle, 1902; Il viale nel parco del castello di Kammar, 1906). Colpito da un ictus muore il 6 Febbraio del 1918.

Pisacane Arte 09-06-2014

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