Lucio Del Pezzo nacque a Napoli il 13 dicembre del 1933. La sua formazione ebbe inizio frequentando la Scuola libera di disegno, storia dell’arte e archeologia di Mario Napoli. Nel 1955, dopo essersi diplomato, Del Pezzo inaugurò la sua prima personale a Padova e tre anni più tardi partecipò alla fondazione del “Gruppo 58” con Di Bello, Biasi e Fergola. Questa formazione artistica era collegata con il Movimento Nucleare di Enrico Baj e con i gruppi Spoor di Monaco, Phases di Parigi e Boa di Buenos Aires. Fu negli anni Sessanta che il pittore si trasferì a Milano su invito degli artisti Baj e Schwarz, tenendo anche una personale nella galleria di quest’ultimo. Nello stesso anno Del Pezzo fu anche impegnato nell’allestimento della propria esposizione a New York. Nel 1964, in collaborazione con Baj e Fontana, realizzò Labirinto del tempo libero presso la XIII Triennale di Milano grazia al quale ottenne un premio di rilevanza internazionale. In questa fase artistica le caratteristiche principali della produzione di Lucio del Pezzo sono l’interesse per gli oggetti di uso comune, arricchiti con materiali diversi mescolati fino a superare il confine che separa il dipinto dalla scultura. Nel 1964 si trasferì a Parigi dove abitò nello studio di Max Ernsts, nella capitale francese fu accolto molto positivamente e l’anno successivo venne nominato membro della giuria del Salon de la Jeune Peinture e del Salon de Mai. In questi anni dal 1963 al 1965 nel ciclo Le collezioni Del Pezzo sviluppò una serie di opere contraddistinte dall’utilizzo di oggetti in legno, dai colori sgargianti, inquadrati all’interno di ripiani e mensole. Dopo aver partecipato nel 1966 alla XXXIII Biennale di Venezia, l’anno successivo l’artista espose con De Chirico, Sironi, Carrà, De Pisis e Morandi, alla mostra De Metafisica a Ginevra. Poco prima degli anni Settanta, il quadro contenitore chiamato “Visual Box” caratteristico della creazioni di Del Pezzo, ospita ancora ordinatamente le figure geometriche sui vari ripiani. Già però in opere come Sagittarius (1970) è possibile notare come le forme astratte si dispongano secondo una maggiore libertà compositiva, lasciando addirittura la possibilità al fruitore, di modificare le posizioni degli oggetti mobili. A Parigi, oltre al lavoro svolto alla Facoltà di Psicologia applicata, l’artista lavoro sia per la Olivetti che per la Renault e nel 1976 realizzò l’opera Il muro per il Centre Pompidou. Dopo aver fatto ritorno definitivamente a Milano nel 1979, Del Pezzo insegnò disegna alla Scuola d’arte del Castello e successivamente ottenne la cattedra di Pittura sperimentale all’Accademia di Belle Arti di Milano. A partire dal 1996, l’artista si dedicò anche ai viaggi che lo porteranno fino in India, Nepal e Polinesia. Del Pezzo vive tutt’oggi a Milano dove continua a lavorare.