Futurismo ieri e oggi
11 Luglio - 9 Settembre 2012
A partire dalle 7 vetrate futuriste progettate dall'architetto Enrico Del Debbio nel 1925, si propone un confronto diretto con opere di artisti contemporanei quali Marco Lodola, Gian Antonio Abate, Dario Brevi esposte presso lo Spazio Oberdan nella mostra Nuovo Futurismo. Ridisegnare la città, a cura della Provincia di Milano. Questo collegamento tra pubblico e privato, nel ricreare un dialogo tra vecchio e nuovo, o più precisamente tra capostipite e nuovi interpreti, si pone lo scopo di rendere manifesta la volontà che perdura nel tempo di decorare per abbellire lo spazio architettonico, al di là dello schematismo geometrico proposto dal Bauhaus che perdura nel post moderno e in tutte le sue declinazioni minimaliste. L'ornamento, per quanto schematico, proposto dai Futuristi, viene rielaborato e reso protagonista da un gruppo di artisti accomunati dall'età e dalla provenienza – nati tra il 1945 e il 1955 in ambito Lombardo Veneto, definiti Nuovi Futuristi dal critico e gallerista Luciano Inga-Pin. Questa nomea dipende dal recupero della decorazione, che va però staccandosi dal supporto per divenire oggetto a se stante della raffigurazione artistica, e dall'utilizzo di materiali tratti dall'industria e inseriti nell'arte, come il vetro e il plexiglas. Nella Milano del Salone del Mobile e dell'Expo, un'occasione per approfondire il concetto di forma, di design, privandolo della declinazione pratica e inserendolo nell'arte pura, laddove l'applicazione è un elemento estetico, non più di contorno.
