Gianni Brusamolino
Retrospettiva dedicata al ciclo del Fiume
Dal 27 marzo al 30 aprile 2024
Vernissage mercoledì 27 marzo, dalle ore 18.30
Viale Monza 55, Milano
Ingresso libero
In collaborazione con l’Archivio Gianni Brusamolino e il Centro Studi Milano ‘900
La galleria Pisacane Arte, in collaborazione con l’Archivio Gianni Brusamolino e il Centro Studi Milano ‘900, presenta in esclusiva la retrospettiva dedicata a Gianni Brusamolino con l’esposizione di una serie di opere relative al ciclo del Fiume. La mostra si aprirà con una serata d’inaugurazione mercoledì 27 marzo, dalle ore 18.30 in viale Monza 55 a Milano, e si concluderà martedì 30 aprile con un incontro, curato direttamente dall’Archivio del pittore, dedicato ai collezionisti che vorranno farsi autenticare le tele del maestro.
Così presenta la mostra il professor Marco Marinacci:
Gianni Brusamolino, classe ‘28, nella sua lunga carriera artistica non ha mai smesso di riflettere sulla dimensione umana, ponendola in relazione al problema dell’esistenza e della propria identità ontologica. Fin dalla prima ricerca che ha trovato forma compiuta di linguaggio, lo ha sempre fatto in termini prettamente estetici, tanto da dare forma a un universo segnico ricondotto a codici primari, corrispondenti al fluire della vita: nasce così, negli anni ‘60, “Il fiume”, la poetica dell’esistenza.
Cinquant’anni dopo ritroviamo l’artista impegnato nell’impresa a cui dedicherà i suoi ultimi sforzi: dare forma all’Essere. Ormai approfondito attraverso infiniti cicli tematici l’alfabeto segnico fondamentale, riportato al segmento della curva e della retta, da artista multidisciplinare qual è stato Brusamolino decide di lasciare il ductus pittorico per ritornare ai grandi valori spaziali, e il risultato non poteva che essere di carattere compositivo. Nasce così “Energenesi”, un ciclo pittorico di ventuno opere di grande dimensioni che tracciano il percorso alla ricerca dei limiti fisico-temporali a cui il “pensiero in figura” deve tendere, quale propria archè. Tra queste due dimensioni apparentemente opposte, che rievocano l’eterna disputa sulla realtà ultima del mondo, già anticamente fissata da Eraclito nel famoso motto “panta rei”, e in quell’Essere immobile, increato ed eterno indicato dagli Eleati, è sospeso, secondo l’artista, “l’andare dell’Uomo”. Se non possiamo bagnarci due volte nello stesso fiume è perché ogni cosa muta in continuazione, affermava Eraclito. Tutto ciò che esiste sarebbe dunque soggetto alle leggi del divenire e della trasformazione, pur nel suo tendere incessantemente all’armonia e alla “ricomposizione degli opposti”. Ed è a questa ricomposizione che tende a sua volta la ricerca di Brusamolino.
Sono i due poli magnetici verso cui, secondo il pittore, si orienta di volta in volta la vita la quale, grazie a una nuova dimensione estetica e artistica, può far sbocciare e veder inverarsi la forma futura di un rinnovato dialogo umanistico; un dialogo finalmente capace di riappropriarsi del nesso tra segno e luce, tra corpo e anima, a cui deve essere affidato il più alto traguardo: riappropriarsi dell’autentica natura dell’uomo. Così nell’arte di Brusamolino, come Hans Georg Gadamer aveva intravisto nel pensiero eracliteo, si può scoprire il paradosso secondo cui l’acqua che scorre nel letto del fiume, pur sempre diversa, è in realtà sempre mossa dalla stessa forza: la vita. E il pensiero umano, dalla Scuola di Mileto, che indicava nell’acqua l’archè della vita, alla Scuola di Milano, di cui Brusamolino è stato sommo alfiere, può continuare a nutrirsi di bellezza.
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Orari
martedì-sabato: 11.00/19.00 Ingresso libero