Arte come investimento

Riscoprire l’arte come bene rifugio e risorsa di valore. Ecco alcuni consigli su come investire nell’arte

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Arte come investimento

Riscoprire l’arte come bene rifugio e risorsa di valore. Ecco alcuni consigli su come investire nell’arte

Il mondo sta subendo un cambiamento epocale a causa della pandemia da Covid-19, che sta affliggendo non più solo il nostro paese, ma tutto il globo. Questa, come già detto, è una dura prova che tutti noi stiamo affrontando, sia dal punto di vista psicologico, che da quello economico. Ognuno di noi ha subito una battuta d’arresto forzata e inaspettata.

Il mondo dell’arte, come tutti i mercati, sta chiaramente soffrendo, ma ha forse una marcia in più.

L’arte è sempre stata considerata dai più solo come puro piacere, un ambito di svago, da coltivare nel tempo libero; nonostante questa percezione il mercato dell’arte muove ingenti somme di denaro e attrae a sè un forte movimento sia di collezionisti, che di operatori del settore, creando un circuito virtuoso anche da punto di vista del mercato finanziario. Tutto però è spinto non da solo da meccanismi economici, bensì da una volontà di diffondere bellezza e cultura.

Non sarà proprio questo ambito quello più giusto da cui ripartire? Sarà forse nell’arte che potrà risiedere la speranza per ricominciare dal bello, dall’essenza delle cose e dalla cultura elevando la nostra società ad una comunità migliore?

Che l’arte sia un bene rifugio in cui investire in momenti di crisi e bui non è certo una novità, le più grandi guerre mondiali ne sono state la prova, a seguito della quali la fioritura sociale ha visto nella potenza dell’arte un’arma assai diffusa e utile per combattere le tenebre e lo spauracchio di momenti collettivi di sconforto. 

Con questo articolo vogliamo guardare questo momento di difficoltà da un’altra prospettiva più ottimista: l’arte può essere una risorsa, un valore, anche economico; può portare liquidità ed essere quindi definito un bene rifugio. Questo è il momento giusto per usare l’arte come investimento, perché essa non perderà mai valore. Se si guarda all’andamento disastroso delle borse si potrà sicuramente notare come l’arte, ancora più dei preziosi, resiste nel suo valore, dimostrandosi una riserva di valore assai competitiva.

Se tutti gli investitori - e qui ci riferiamo a tutti, anche ai piccoli collezionisti-  facessero questo ragionamento non esiterebbero un attimo nel mettere i propri soldi in un investimento fisico di cui poter godere e che poi potrà essere immesso sul mercato allo stesso valore di acquisto. Un investimento nell’arte ben fatto darà sempre i suoi frutti. Se l’acquisizione di un’opera viene fatta con lungimiranza e con buoni consigli non potrà mai perdere il suo valore ma al massimo aumentarlo nel tempo.

Ecco quindi alcuni consigli per i collezionisti che vogliono provare ad investire nell’arte anche con piccole somme, perché non bisogna necessariamente puntare sui grandi pezzi d’arte.

Facciamo una prima e fondamentale divisione; ci sono due grandi filoni che i collezionisti devono seguire: gli artisti storicizzati, cioè i grandi nomi dell’arte, i quali hanno prodotto sia opere uniche, che opere grafiche e gli artisti emergenti sui quali puntare in una prospettiva futura.

 

ARTISTI STORICIZZATI


Partiamo con gli artisti storicizzati, chi approccia al mondo dell’arte come collezionista avrà già una certa sensibilità ed interesse verso la Storia dell’Arte, i grandi nomi sono quelli che negli anni ne hanno fatto parte dando vita a nuovi movimenti e creando sempre nuove suggestioni, che li hanno resi noti a livello globale. Questi hanno spesso una duplice produzione: opere uniche e opere grafiche.

Le opere uniche sono opere realizzate in un unico esemplare che non deve essere necessariamente su tela, come ad esempio l’opera “Totem” di Roberto Crippa, un olio su cartoncino realizzato nel 1971 dal grande maestro del movimento dello Spazialismo , oppure l’olio su tela di Athos Faccincani, “L’isola della Luce (Santorini)”, artista vivente, che con le sue vedute luminose è diventato celebre in tutto il mondo.

Le opere uniche degli artisti storicizzati sono un investimento sicuro, che mai perderà valore nel tempo, ma al contrario, lo acquisterà senza ombra di dubbio. Per acquistare queste opere viene però richiesto una somma di denaro iniziale maggiore perché si tratta di opere d’arte importanti. Fondamentale per un acquisto affidabile è la presenza di un’autentica di riferimento e per gli artisti che hanno Fondazioni a loro dedicate l’autentica deve essere prodotta dalla Fondazione stessa. Anche la pubblicazione su cataloghi può essere un’ulteriore rassicurazione.

Le opere grafiche realizzate dai maestri delle storia dell’arte richiedono un investimento minore, ma sono spesso fonte di incertezza per i collezionisti, che, timorosi di copie e falsi, spesso rifuggono da questo tipo di acquisto. Anche in questo caso se l’acqusizione viene fatta con criterio e con le giuste informazioni può rivelarsi un ottimo affare. Pensiamo ai grandi nomi come Marc Chagall, Salvador Dalì, Andy Warhol e Pablo Picasso, molto spesso l’unico  modo per acquistare opere di questi artisti è proprio quello di puntare sulla loro produzione grafica, seguendo delle semplici regole. Prima di tutto l’opera deve essere firmata e numerata a mano dall’artista, deve presentare l’autentica e ancora meglio deve essere pubblicata sui grandi cataloghi ragionati creati proprio per catalogare la loro produzione in serie.

Ad esempio l’acquatinta “Liebespaar mit Pferd” di Marc Chagall, presenta la firma autografa dell’artista ed è numerata in un’edizione limitata di 100 esemplari, anche la tiratura è importante, meno copie sono state realizzate e più l’opera acquisterà valore. Inoltre l’opera è pubblicata sul catalogo ragionato Kornfeld che è tra i più autorevoli per quanto riguarda la produzione grafica del Maestro. Un altro esempio di investimento ben fatto su opere grafiche di artisti storicizzati è la litografia di Salvador Dalì “Rigetto della Civiltà”, anche in questo caso l’opera presenta la firma e la tiratura apposte manualmente dell’artista. Inoltre è pubblicata sul catalogo Das Druckgraphische Werk II, uno dei maggiori riferimenti per chi tratta e colleziona opere grafiche del Maestro surrealista.

 

ARTISTI EMERGENTI


L’altro grande filone che i collezionisti possono seguire è quello di investire su artisti emergenti. Dopotutto anche Andy Warhol, Pablo Picasso e Salvador Dalì sono stati degli artisti emergenti prima di diventare dei maestri di fama mondiale. Noi viviamo una nostra contemporaneità e nel nostro contesto molti artisti si muovono costruendo delle solide carriere, andare ad intercettare questi artisti può essere un’ottima occasione di investimento.

Come fare per riconoscere e prevedere chi diventerà il futuro Andy Warhol? La risposta è impossibile da dare; prevedere matematicamente chi avrà più o meno successo non è realistico, ma si possono operare una serie di scelte e adottare una serie di criteri che possono aiutare a districarsi nel complicato mondo degli artisti emergenti e della proposta molto ampia che le gallerie danno.

Prima di tutto ci si deve approcciare all’arte contemporanea per il piacere di farlo, perciò seguiamo anche il nostro istinto, andiamo verso ciò che ci attrae, ciò che ci piace. Puntiamo solo su opere uniche. Prendiamo in considerazione quegli artisti che hanno un progetto artistico ben definito, che collaborano per progetti istituzionali, che hanno realizzato diverse mostre collettive e personali e che abbiano già delle galleria che li rappresentino, ancora più se la loro attività non si ferma al solo territorio italiano. Fidarsi della propria galleria di riferimento può essere una giusta mossa, d’altronde gli operatori del settore hanno molti più mezzi per poter individuare tra gli artisti chi ha quel quid in più su cui puntare e hanno i giusti mezzi per poter far cresce gli artisti selezionati. Più movimento si crea intorno ad un artista più sarà probabile che esso abbia un successo duraturo.

Un esempio virtuoso in questo senso è Enrico Pambianchi, artista ferrarese, che ha diverse gallerie sia italiane che internazionali che lo rappresentano, fino ad arrivare alla Saatchi Gallery di Londra, un’istituzione dell’arte contemporanea a livello mondiale. Pambianchi ha esposto nella maggiori capitali di tutto il mondo sempre sponsorizzato da diverse gallerie, che hanno individuato in lui talento e personalità e vanta collezionisti sparsi nei vari continenti. Un esempio puo essere l’opera unica “Boom-Thoom” che è stata esposta presso diverse mostre collettive e personali dell’artista e appartiene ad una delle sue serie più interessanti: l’omaggio ai grandi artisti spagnoli, dai quali Pambianchi è sempre stato attratto.

Un altro artista che attrae a se un vigoroso movimento di collezionisti e addetti ai lavori è IABO, street artist partenopeo che annovera innumerevoli collaborazioni con gallerie in tutto il mondo dai Paesi Bassi fino agli Stati Uniti passando per infinte fiere di settore molto prestigiose, che hanno reso il suo nome sempre più conosciuto, arrivando anche a partecipare alla 54° edizione della Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi. Segnaliamo l’opera “TwHitler”, un acrilico su tela, che ripropone i suoi riconoscibilissimi profili, marchio di fabbrica ormai celebre.

 

La Galleria Pisacane Arte presenta un’infinta quantità di proposte che corrispondono a tutti i criteri indicati sopra, vi invitiamo a visitare il nostro sito www.pisacanearte.it e a contattarci per ricevere un consiglio e un’assistenza all’acquisto di opere d’arte selezionate in base al vostro budget.

Contattateci al numero 02.39521644 o scriveteci a  galleria@pisacanearte.it e saremo lieti di potervi aiutare e guidare nella scelta della vostra nuova opera d’arte!

Pisacane Arte 09-04-2020

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