Domenica si festeggia la Festa della Mamma, una ricorrenza che siamo ormai abituati a festeggiare da quando siamo nati, ma di cui ignoriamo le origini. Certo, siamo tutti d'accordo che non deve necessariamente esserci una ragione per festeggiare la nostra mamma, e che ogni giorno deve essere trattata come una regina, ma potrebbe essere interessante sapere che questa celebrazione ha origini antichissime.
Quando si festeggia la festa della mamma e perchè a maggio?
Era, infatti, usanza per i greci festeggiare gli dei con giornate espressamente dedicate ad una divinità particolare, e pertanto, la prima festa della mamma della storia dell'uomo è da ricondurre alla giornata dedicata alla festa della dea Rhea, madre di Zeus. I romani non erano certo da meno, e già in età imperiale festeggiavano la mamma rendendo omaggio a Cibele - madre di Giove - ritenuta la dea Madre per eccellenza già dal popolo troiano, progenitore del grande popolo romano.
A partire dal Medioevo, questa usanza è stata temporaneamente messa da parte fino alla fine dell'Ottocento, quando, subito dopo la fine della guerra di Secessione americana, la pacifista Ann Jervis ha promosso una serie di iniziative dedicate solo ed esclusivamente alla celebrazione della figura materna, per promuovere la vicinanza fra tutti i cittadini americani abbattendo le differenze fra nordisti e sudisti e ponendo invece l'accento su ciò che oggettivamente accomuna tutti i cittadini appartenenti allo stesso popolo -in questo caso forse del mondo- ovvero l'amore per chi ci ha donato la vita, la nostra mamma. Da quel momento si sono susseguite diverse iniziative, tanto che nel 1914, l'allora presidente degli Stati Uniti Thomas Wilson, ha deciso di istituzionalizzare questa celebrazione, con una giornata di festa nazionale dedicata alla mamma.
Sulla scia americana, si sono aggiunti di anno in anno Svezia, Norvegia, Finlandia, Austria fino ad arrivare in Italia nel 1933, per precisa volontà di Benito Mussolini che ha deciso di istituire la giornata nazionale della mamma e del fanciullo il 24 dicembre, vigilia della nascita di Cristo e quindi creando un parallelismo con la Madonna. Sarà solo a partire dalla metà degli anni '50 che nascerà la festa (consumistica) così come noi oggi la conosciamo. Si è deciso di celebrarla a maggio perché il mese migliore per cogliere i fiori più belli, uno dei regali certamente più indicati per questo tipo di occasione. La scelta di far ricadere la ricorrenza di domenica e non in un giorno preciso del mese che resti sempre lo stesso, è da attribuire al fatto che la domenica è per definizione un giorno festivo, in cui tutte le mamme possono godersi un giorno in compagnia dei propri figli e non dei propri colleghi (questo almeno sarebbe il principio, ma per certe lavoratrici purtroppo non è proprio così).
Certo, il legame con la propria mamma nasce fin dallo stato embrionale, quando a legarci a lei è ancora il cordone ombelicale che forse, non si spezza mai del tutto. Per questo a renderle omaggio ci sono stati musicisti, poeti, artisti che con le loro opere hanno voluto ringraziarla, omaggiarla, celebrarla.
La Festa della Mamma nell'arte: tradizione e quadri
Nel campo dell'arte, alcune delle opere più famose sono senza dubbio i quadri di Picasso e Klimt: si potrebbero elencare almeno altri 100 artisti, da Leonardo a Renoir, ma gli esempi più classici ed al contempo vicini al gusto moderno rimangono senza dubbio quelli delle due istituzioni dell'arte del XX secolo.
In Pablo Picasso viene rappresentato un esempio di madre più provocante, giovane, bella, una madre che allatta teneramente il suo bambino, non dimenticando però di essere sempre, oltre che madre, una donna (concetto sottolineato dal vezzoso fiore che raccoglie sensualmente i capelli). Un principio, quello di voler ricordare al mondo che anche dopo una gravidanza la donna continua (e deve continuare) ad essere bella come e più di prima, che oggi è quanto mai attuale ed anzi, dalla poetica declinazione di Picasso, negli anni 2000 sta diventando uno dei principi di business più redditizi.
L'interpretazione di Gustav Klimt è senza dubbio più romantica, e mette in evidenza il volto di una madre che accarezza, anzi avvolge con affetto ed istinto protettivo la propria creatura, come a volerla difendere dalle difficoltà della vita e a volergli sussurrare che lei lo proteggerà da qualsiasi avversità. Anche se il sonoro non fa parte del quadro, l'espressione è sufficiente e permette allo spettatore di sentire quelle esatte parole.
E oggi? Come viene rappresentata la maternità dagli artisti contemporanei? Senza dubbio in modo meno diretto, la mamma o la donna gravida non sono soggetti che vengono rappresentati con grande frequenza. L'arte contemporanea è concettualista, quindi la celebrazione è più indiretta. Adesempio, uno degli omaggi di Salvador Dalì è la serigrafia la Pittura, dedicata alla madre di tutte le arti, quella che poi è diventata il centro della sua vita, la pittura per l'appunto.
Giovanni Malesci rappresenta la tranquillità, la pace della donna in gravidanza, che il macchiaiolo rappresenta comodamente seduta su una poltrona intenta a leggere un buon libro, mentre davanti a sé ha un paesaggio collinare.
Ernesto Treccani pone invece l'accento sulla vita che sta si sta originando, argomento tipicamente associato alla donna in gravidanza, che l'artista qui rappresenta come una donna colorata, fiorita, sottolineando il parallelismo fra la primavera, la nascita dei fiori e quella di un nuovo essere umano.
Come vogliate declinare questo argomento, e quale regalo vogliate portare in omaggio alla vostra genitrice potete sceglierlo voi (anche se qui potete trovare degli ottimi suggerimenti), l'importante è che qualsiasi oggetto le portiate, lo accompagnate da un sonoro "ti voglio bene mamma!" che è senza dubbio il regalo più desiderato.. e per farlo non c'è bisogno di aspettare la seconda settimana di maggio!