Pablo Picasso è stato un artista spagnolo, simbolo di varie correnti artistiche del Novecento. Uno dei suoi più celebri dipinti è il famoso Guernica opera in bianco e nero in cui emerge tutto l'orrore e la crudeltà dei bombardamenti bellici; infatti il titolo si riferisce all'omonima città distrutta dagli aerei tedeschi in appoggio alle truppe di Francisco Franco durante la guerra civile spagnola, in cui evidentemente non solo i corpi, ma anche la dignità e la storia dell'uomo sono stati capovolti, smembrati, dilaniati, calpestati. Nell'opera, fra i vari soggetti, compare un toro, da sempre uno dei simboli della Spagna e della sue tradizioni. Questo soggetto è molto caro all'artista di Malaga, che lo ha declinato in vari modi appartenenti a diverse correnti artistiche; del resto Picasso ha toccato tutte le più sublimi forme dell'arte del XX secolo, dal cubismo - di cui Guernica è il più celebre esempio - passando per il surrealismo e l'espressionismo.
Se tutte le tappe della mia vita potessero essere rappresentate come punti su una mappa e unite con una linea, il risultato sarebbe la figura del Minotauro
Un artista che ama profondamente la sua terra, di cui non vuole raccontare solo i tormenti ma, soprattutto, esaltare la bellezza e le tradizioni. E' forse in quest'ottica che la sua carriera è segnata dall'inizio alla fine da disegni di tori, talvolta resi in modo particolareggiato e realistico, altre volte scomposti nelle loro “parti geometriche”, altre ancora ridotti a tratti, linee essenziali che saprebbe riprodurre anche un bambino.
Così il toro non è più solo il simbolo della Spagna, ma anche della poliedricità di questo straordinario artista. L'animale non è scelto a caso, in quanto la sua simbologia fin dai tempi più antichi (già nell'Antica Grecia e nell'Antica Roma) aveva dei precisi significati. La lotta fra tori in particolare, secondo le prime civiltà, è una trasposizione dell'eterna lotta fra istinto e razionalità, tra vulnerabilità sacrificale e impeto distruttore, tra difesa e attacco, vita e morte.
Lo stesso Picasso, in più di un'intervista, afferma che dovendosi descrivere, si auto-percepisce come un Minotauro, figura mitologica metà umana e metà taurina, proprio perchè il simbolo perfetto del connubio (o insanabile conflitto) fra ragione e puro istinto. La Tauromachia, soggetto caro all'arte fin dai tempi degli Etruschi, è stata declinata da Picasso in forme differenti, ma in tutti i suoi disegni che hanno questo tema, si può facilmente vedere un denominatore comune: il movimento del toro. Infatti, nonostante il disegno sia ovviamente statico, il toro viene (quasi) sempre tratteggiato con linee disordinate, il corpo appare talvolta sottosopra ed il volto sembra sempre sottolineare che l'animale c'è ancora ed è pronto a rialzarsi.
Anche per questa ragione, nella letteratura artistica che va dagli anni '30 ad oggi, le opere di Picasso che hanno questo particolare soggetto, sono sempre definite danzanti, proprio perchè l'animale mai del tutto immobile, non incute terrore o mostra il suo lato più aggressivo – come avviene per esempio nelle opere di Francisco Goya - ma si pone al contrario come un elemento di equilibrio, come 
fosse quasi il punto di congiunzione fra le contraddizioni espresse dal suo simbolismo dall'Antica Grecia ad oggi. I disegni più cupi invece, in cui si vedono delle forme stilizzate di uomini che combattono e sferrano il colpo finale contro il toro, sono connotati da una particolare tecnica che fa quasi sembrare la visione un incubo, un brutto sogno in cui le forme sono confuse, sfuocate ma nonostante questo, chi osserva sa perfettamente qual è la scena che si trova davanti. Una duplice ottica quindi, quella della danza, dell'armonia, dell'equilibrio e quella della vittoria dell'uomo sull'animale che, fuori di metafora, simboleggia la vittoria della ragione sull'istinto, forse non una bella notizia per un'anima passionale come quella del nostro artista.
La Corrida è un simbolo delle tradizioni spagnole di cui Picasso andava fiero, un evento che in tanti, soprattutto ai nostri giorni, non sanno spiegarsi ed apprezzare, ma che fa parte del patrimonio genetico della popolazione neolatina. Il variegato modo in cui il genio di Malaga lo ha declinato, esprime tutta la sua passione ed il suo tormento interiore; le geometrie e la decomposizione strutturale che animano le sue opere, sono infatti esempio dei conflitti e delle contraddizioni che alimentavano Picasso fin dall'inizio della sua carriera e che hanno probabilmente contribuito a rendere la sua arte unica ed inconfondibile come oggi la conosciamo.
